Secondo i dati dell’Osservatorio sul marketing B2B in Italia, presentati al BtoB Marketing Forum, i maggiori investimenti delle aziende saranno destinati a sito aziendale, web marketing, adv online, social media, seo e sem.
Su www.engage.it è stato pubblicato un interessante articolo su questo tema: “Il budget destinato al marketing aziendale crescerà del 61% nei prossimi due anni”
Sito web aziendale, public relation, seo e sem, pubblicità on line ed email marketing sono gli strumenti di marketing più efficaci per le imprese: ma questi dati non valgono solo per le grandi imprese. Anche il mondo della distribuzione commerciale deve capire che la gestione, la fidelizzazione e l’acquisizione della propria clientela passano attraverso l’uso di questi potenti strumenti.
I maggiori investimenti delle aziende in fatto di marketing saranno destinati, nel prossimo biennio a queste attività:
- sito aziendale (per il 59% degli intervistati),
- web marketing (per il 58%),
- pubblicità on line (per il 56%),
- social media (per il 55%),
- Seo e Sem (per il 54%).
Per i prossimi tre anni le tematiche che stanno riscuotendo maggiore interesse sono:
- lead management (per il 32% degli intervistati),
- content marketing (per il 29%)
- social media, una priorità quest’ultima che ha attirato l’interesse del 26% degli esperti.
Un altro aspetto preso in esame è quello della strategia di email marketing, che per:
- il 64% degli intervistati aumenta la lead generation,
- il 50% aumenta le opportunità di vendita,
- il 36% ha invece l’obiettivo di rafforzare la lead nurturing.
Si conferma così l’interesse crescente da parte delle aziende verso il web marketing, i canali social, gli strumenti digital e la pubblicità on line.
«L’email marketing è un asset fondamentale e strategico per le aziende, in quanto è l’unico canale che istituisce una relazione continuativa, che inizia con un primo contatto e continua anche dopo la vendita. Non solo, è indispensabile in qualsiasi strategia di web marketing perché è il canale che fornisce più dati, non solo aggregati, e che porta lead e conversioni dirette e, quindi, vendite. Si conferma uno strumento digital accertato, misurabile e con un alto ritorno dell’investimento: per ogni euro speso, se ne guadagnano trentotto» dichiara Florida Farruku, general manager di Diennea MagNews.
Partendo da questi dati è evidente che anche la filiera distributiva e soprattutto i dettaglianti, dovranno investire in queste attività. Il motivo è semplice: il rivenditore è ancora il principale anello di congiunzione tra il consumatore e il produttore.
Mentre l’azienda produttrice dovrà gestire il “brand awareness” e le forme di pubblicità più generaliste, sarà compito del rivenditore quello di tenere il cliente ( il consumatore) “engaged” (a meno che il produttore non decida di arrivare sul mercato con negozi diretti).
E questo vale anche per le catene di franchising, che devono convincere i propri affiliati a gestire meglio il rapporto con il consumatore finale, fornendo loro gli strumenti adeguati.
Il cliente finale, in quanto persona, vuole avere un contatto diretto ed empatico con un’altra persona: per questo motivo la gestione, per l’appunto “personalizzata” delle attività di web marketing è particolarmente gradita.
E’ emerso che i rivenditori indipendenti sono a conoscenza del fatto di aver bisogno di fare marketing online, ma non sanno come fare.
Affidarsi ad un agenzia esterna potrebbe essere una soluzione, ma è spesso una soluzione troppo costosa per un rivenditore indipendente. L’altra soluzione è imparare a fare web marketing da soli: l’ideale sarebbe di poter disporre di “tools” online per rendere queste attività semplici, intuitive ed economicamente sostenibili.
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