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Il carattere Etico della Spesa Pubblica

La Spesa Pubblica può essere il motore della ripresa...

La Spesa Pubblica deve avere una forte connotazione etica, in quanto non deve essere fonte di sprechi , ma nello stesso tempo deve distribuire in modo etico la ricchezza .
L’operato della Consip, non ha prodotto i risultati sperati per i seguenti motivi:
– L’arredo è per sua stessa natura un prodotto non standardizzabile, perché l’aspetto estetico
– il design tanto decantato – lo differenzia in modo sensibile, pur se i prodotti hanno caratteristiche funzionali simili.
– In Italia Vi erano circa 400 aziende produttrici di mobili per ufficio (ora sono assai meno). Le Convenzioni hanno fatto si che la maggior parte della spesa fosse concentrata sulle Aziende vincitrici della gara (al massimo 3 /6) . E le altre Aziende hanno perso un buona fetta di mercato. Poiché il cliente che assorbe circa il 50% dei mobili Ufficio in Italia è la PA, si comprende come l’impatto negativo sulle aziende produttrici sia stato importante.
– La Consip non opera in modo “etico”, né nei confronti dello Stato, né nei confronti dei fornitori. Infatti non svolge con assiduità collaudi sui materiali per verificarne la conformità, (una volta compito dell’UTE). Né viene in soccorso dei fornitori quando gli Enti ritardano in modo considerevole e senza giustificati motivi i pagamenti.
– La Consip è comunque un Centro di Costi.
Spesa Etica, Design e Standardizzazione
Una soluzione per ridurre la spesa rendendola al tempo stesso più etica potrebbe essere la seguente:
– Aprire un tavolo di concertazione con le aziende del settore e con il sindacato che le rappresenta.
– Enucleare una serie di articoli, che realmente occorrono alla PA e che abbiamo caratteristiche non così esclusive, in modo da poter essere prodotti agevolmente da tutte le aziende, attingendo allo stato dell’arte del settore.
– Creare un Catalogo a disposizione delle PA e delle aziende.
– Attraverso un tavolo tecnico, creare un listino prezzi minimo e massimo che, partendo dai reali costi di produzione (costi della materia prima, costi del lavoro, costi della sicurezza etc.), garantisca una giusta remunerazione delle aziende. Ovviamente la forbice tra il prezzo minimo e massimo, dovrebbe essere ridotta al minimo (le variazioni sono giustificate per grandi quantitativi o per difficoltà di trasporto etc.).
I vantaggi che ne deriverebbero sono i seguenti:
– Non si dovrebbero più indire costosi procedimenti di gara
– Si avrebbe una maggiore omogeneità degli arredi ed una qualità mirata alle reali esigenze, e dei prezzi uguali in tutta Italia.mepa
– Gli Enti non dovrebbero effettuare gare, o servirsi del MEPA, o comprare tramite le Convenzioni, da Aziende che semmai si trovano a migliaia di chilometri di distanza, ma potrebbero acquistare solo quello che serve realmente e quando serve, dal negozio della propria città, ai prezzi pre-concordati, riducendo oltretutto l’impatto ambientale e potendo contare su un servizio postvendita senz’altro superiore, data la vicinanza e la conoscenza del fornitore.
-Si avrebbe una distribuzione della ricchezza presso un maggior numero di fornitori, che cercherebbero oltretutto di garantire i servizi migliori per essere scelti.
-Si avrebbe una migliore trasparenza nei rapporti tra aziende e PA.
-Si garantirebbe una riduzione della Spesa Pubblica , un giusto rapporto Prezzo/qualità, ed una etica distribuzione della ricchezza dello Stato.
Ovviamente questo Modello Organizzativo, potrebbe essere facilmente esportato con successo in altri settori ambiti merceologici, aventi caratteristiche simili.