0 Kudos
Don't
move!

Dall’ HomeOffice all’ OfficeHome

L'ufficio come luogo del'abitare...


Clicca per vedere

Ho trovato, navigando, un interessantissimo articolo della Redazione di Data Manager Online del 20 novembre 2012, che affronta il tema dell’ HomeOffice, ovvero del lavoro da casa, anticipando quanto realmente effettivamente si sta verificando. Ve lo ripropongo perché le conclusioni a cui arriva, saranno utilissime per avviare un nuovo tema di discussione che ho sinteticamente chiamato OfficeHome. L’articolo, che potete leggere nella versione originale cliccando sul link, ci dice che la disponibilità di connessioni ADSL veloci, le applicazioni professionali in ambiente cloud computing e la vasta offerta di dispositivi mobili aumentano le possibilità di lavorare da casa e da remoto.

Questa opzione, l’ HomeOffice,  inizia ad essere presa in considerazione da un numero sempre più consistente di aziende e lavoratori italiani che desiderano evitare i tempi di viaggio casa/ufficio e di poter disporre di più tempo per la propria vita personale.
Ma la realtà è ben diversa: sei persone su dieci, infatti, sostengono di venire regolarmente distratte dalle richieste di attenzione da parte dei propri figli o familiari.
Ma non è tutto: la postura scorretta, causata da lunga permanenza in posti di lavoro improvvisati “o volanti” (il problema riguarda una persona su dieci), nel tempo può avere conseguenze sulla salute.

Connessioni Internet di scarsa qualità, mancanza di vere attrezzature per ufficio e persino la gestione degli animali domestici sono tutti fattori che intralciano la produttività e la concentrazione di chi lavora da casa.
Questi dati sono emersi da una indagine a livello globale condotta da Regus, il maggiore fornitore al mondo di soluzioni per ufficio flessibili, che ha coinvolto più di 24.000 professionisti di oltre 90 Paesi.

Principali risultati e statistiche

I tre principali elementi di disturbo per i telelavoratori italiani sono:
– Bambini e familiari che richiedono attenzione (58%)
– Difficoltà di concentrazione sui problemi lavorativi (42%)
– Mancanza di vere attrezzature per ufficio (38%)
A tutto questo si aggiungono i problemi legati alla salute: il 14% lamenta una postura scorretta lavorando per ore in una postazione di lavoro non idonea; una buona postura è essenziale per evitare che a lungo termine possano verificarsi conseguenze all’apparato muscolo-scheletrico.
La mancanza di una superficie di lavoro idonea e di spazio adeguato è un altro problema che affligge quasi un quarto degli intervistati (24%).

Nel complesso, sono state identificate 15 diverse problematiche che minano la produttività di chi lavora da casa.

Dall’ HomeOffice all’ OfficeHome

«Oggi che possiamo lavorare dappertutto», nota Michele De Lucchi, «l’ufficio deve essere un luogo stimolante.
“Quello che è cambiato dai tempi in cui lavoravo per Olivetti è la tecnologia: oggi l’ambiente non si deve più adattare all’informatica perché ormai tutto è piccolo e integrabile. Dobbiamo dimostrare che sappiamo fare buon uso di questo spazio per migliorare la nostra vita e quella degli altri”.

Visto che il lavoro si può svolgere praticamente ovunque, l’ufficio deve avere la capacità di attrarre il lavoratore: non più luogo “odiato”, ma luogo “amato”, dove è possibile lavorare meglio, con gli strumenti tecnologici più avanzati, dove è possibile incontrare colleghi, clienti , collaboratori nel massimo comfort . Dove è possibile incrementare la produttività, la collaborazione, il focus, il networking e la soddisfazione personale.

Un tema stimolante da approfondire soprattutto da parte degli addetti al settore ( aziende produttrici di arredi, responsabili del personale, architetti, arredatori, facility manager, amministratori delegati….), per realizzare uffici in grado di soddisfare queste esigenze emergenti.